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Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova
Il Museo I Cappuccini Liguri
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Il Museo I Cappuccini Liguri

L'ingresso del Museo corrisponde con l'entrata di quello che storicamente viene definito Deposito di Santa Caterina.
Varcando il portone di accesso il visitatore inizia la sua visita percorrendo un ampio scalone risorgimentale progettato nel 1837 da Gaetano Cantoni che un tempo permetteva di accedere direttamente dalle corsie dell'ospedale di Pammatone alla Cappella superiore della Chiesa.

Dopo le devastazioni dovute ai bombardamenti l'ospedale di Pammatone è stato demolito e sostituito dal Palazzo di Giustizia. Il collegamento con l'antica struttura è stato eliminato e per questo motivo il corpo incorrotto di Santa Caterina è stato traslato nella chiesa sottostante.

La grande cappella che troviamo al termine dello scalone da deposito delle sacre spoglie è divenuto oggi parte integrante del Museo ed accoglie la collezione permanente del Museo, ossia una raccolta di Pale d'Altare, dipinti e sculture in genere raccolti negli anni dai frati presso i conventi liguri non più attivi per preservarli dal detrioramento e dalla dispersione.

A coronazione di questa esposizione il visitatore può ammirare gli ornamenti a chiaroscuro lungo le pareti e sulla volta della cappella superiore eseguiti da Michele Canzio. Nel presbiterio,infine, si trovano il tondo della volta con Santa Caterina in gloria, le pareti con la Visione e il Miracolo di Santa Caterina e i peducci con Figure simboliche che sono stati affrescati nel 1822 da Santo Tagliafichi.
Oltre a contenere parte della quadreria del museo questo spazio viene utilizzato per varie manifestazioni culturali: conferenze, concerti, incontri.

Dalla parte opposta rispetto alla cappella superiore, una piccola porta a vetri dà accesso alla sala museale vera e propria.
Si tratta di un open space di 250 metri quadrati concepito nel 2005 seguendo rigorosamente i moderni canoni della museografia, dotato di climatizzazione, videosorveglianza, allarme e un impianto di illuminazione non invasivo.
In questo spazio prendono posto di volta in volta le varie mostre che il Museo propone.
Nel 1530 circa un primo drappello di Cappuccini trova ospitalità presso l'Ospedale degli Incurabili, o Ospedaletto, dove il Magistrato della Pia Opera assegna loro alcune stanze e la Chiesa di San Colombano. Pochi frati vengono chiamati a prestare la loro opera spirituale presso l'Ospedale di Pammatone.Con la convenzione del 1538, stipulata con l'amministrazione dell'Ospedale, i Cappuccini presero servizio in modo definitivo nella cura della Chiesa e nel Servizio degli infermi nell'Ospedale. Nel 1538 il Magistrato dell'Ospedale di Pammatone concede in uso ai Cappuccini il vecchio monastero di San Barnaba, sul colle di Carbonara, in Genova.

Nel 1540 nel Convento di San Barnaba si celebra il 1° Capitolo Provinciale, nel quale Padre Liberio da Domodossola viene eletto Vicario Provinciale e Padre Giuseppe da Ferno 1° Definitore.La provincia ha quindi un mirabile sviluppo ed entro il 1589 il numero dei conventi sale a 33, in Liguria, in Piemonte e nel Monferrato.Dal 1589 al 1612 la Provincia monastica si estende da un capo all'altro della Liguria: da Nizza a Sarzana, mettendo i confini fino a Saluzzo, Pinerolo, Torino, Casale, Pavia, Varzi e Pontremoli.Nel 1613 nel Capitolo Provinciale, convocato a Pavia, S. Lorenzo da Brindisi viene eletto Provinciale. Nel 1618 nel Capitolo generale, a Roma, viene eletto Superiore dell'Ordine P. Clemente da Noto. Proposta ai Capitolari la questione della divisione della Provincia di Genova, si decide in favore e si estende il relativo Decreto, affidandone poi l'esecuzione a P. Giovanni da Venezia.

Nel 1630 la peste, che porta morte e desolazione in gran parte dell'Italia, mette in luce l'eroismo dei Cappuccini genovesi, che aiutano la popolazione colpita dal morbo sia nel capoluogo che in Liguria, ma soprattutto nell'entroterra.Negli anni 1656/'57 i Cappuccini sono impegnati a fondo nell'assistenza dei colpiti della "grande peste": negli ospedali, nei lazzareti, a domicilio. Una cinquantina di loro vi rimettono la vita.Cessata l'epidemia, i Protettori dell'Ospedaletto chiedono ed ottengono che essi si assumano il servizio di assistenza religiosa nell'opera pia.Nel 1679 ai Cappuccini viene affidata la gestione e la cura della farmacia (speziaria) dell'Ospedaletto. Dopo qualche anno (1690) lo stesso servizio viene richiesto anche dall'ospedale maggiore: quello di Pammatone.Nel 1720 dopo pressanti e reiterate istanze, durate parecchi anni, i frati prendono stabile servizio di assistenza agli infermi di Pammatone, con annessa cura della chiesa della SS. Annunziata di Portoria.Nel 1735 i Religiosi, preoccupati per i frequenti casi di infezione, per "ragioni figlie della necessità e non della volontà", denunciano la convenzione con l'ospedale di Pammatone e si ritirano dal servizio.

Nel 1777 in numero di sedici, più un fratello coadiutore, riprendono l'assistenza degli infermi e l'ufficiatura della chiesa a Pammatone. Vi rimarranno fin oltre la soppressione napoleonica (1814).Nel 1804 il 27 dicembre nasce a Camporosso Giovanni Croese. Morirà il 17 Settembre del 1866 dopo aver dedicato la vita agli altri. Nel 1929 Sua Santità Pio XI eleva agli onori degli altari fra Francesco Maria da Camporosso dichiarandolo Beato. Il 9 dicembre del 1962 Sua Santità Giovanni XXIII procede alla canonizzazione del Beato Francesco Maria da Camporosso, meglio conosciuto dal popolo come Padre Santo.Il 13 settembre del 1810 quasi tutti i conventi vengono chiusi e abbandonati a causa della soppressione napoleonica.Nel 1815 il convento della SS. Concezione è il primo che riapre dopo la bufera napoleonicaNel 1838 i Cappuccini rientrano al servizio nelle corsie dell'Ospedale di Pammatone e alla cura della chiesa dell'Annunziata.Sul finire dell'800 P. Stanislao da Genova fonda a Loano il collegetto, o seminario serafico.

Nel 1925 viene decisa l'apertura di una nuova sezione di seminario per gli alunni più grandi a Finalmarina.Nel '35 la Definizione Provinciale decide l'apertura di una terza sezione di seminario serafico, come scuola preparatoria, a Loano.Nel '55 la Curia Provinciale è trasferita dalla SS. Concezione al convento di Santa Caterina di Portoria.Nel '69 muore P. Umile Bonzi da Genova, fondatore nel dopoguerra dell'Opera "Sorriso Francescano" che accoglieva i ragazzi senza famiglia.Nel '93 il Cardinale Arcivescovo di Genova Giovanni Canestri istruisce il processo diocesano per la Causa di Canonizzazione del Servo di Dio P. Umile Bonzi da Genova.Nel 1999 il Capitolo Ordinario, anticipato a causa dell'invalidità dell'allora Ministro ProvincialeP. Vittorio D. Ghilardi, elegge P. Mariano Testa, che viene confermato anche nel 2002. Nel 2005 gli succede P. Francesco Rossi.
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