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Museo di arte Orientale "Museo Chiossone"
IL MUSEO “EDOARDO CHIOSSONE”

IL MUSEO “EDOARDO CHIOSSONE”

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UN TESORO D’ARTE GIAPPONESE NEL CUORE DI GENOVA
Il magnifico patrimonio d’arte giapponese e cinese del Museo Chiossone, il primo del genere organizzato in forma di pubblica esposizione in Italia presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova tra il 1905 e il 1942, fu raccolto in Giappone nell’ultimo quarto del secolo XIX da Edoardo Chiossone, eccelso incisore genovese che lavorò a contratto presso l’Officina Carte e Valori del Ministero delle Finanze a Tōkyō.

Il Collezionista e il suo tempo
Edoardo Chiossone (Arenzano 1833 - Tōkyō 1898), professore di disegno e incisione diplomato presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, si trasferì in Giappone dietro invito del Governo Imperiale del Giappone, che gli offrì un contratto come istruttore speciale e responsabile della divisione incisoria della nuova Officina Carte e Valori del Ministero delle Finanze (Ōkurashō Insatsu Kyoku). Durante circa 24 anni di permanenza in Giappone (1875-1898) Chiossone disegnò e incise circa 500 lastre relative a francobolli e banconote, bolli di monopolio, obbligazioni e titoli di stato. A lui è unanimemente riconosciuto il merito di avere plasmato l’imagerie della finanza pubblica giapponese dell’epoca moderna. Chiossone creò inoltre la ritrattistica ufficiale in stile occidentale di significato e uso politico e diplomatico e, infine, contribuì a fondare una concezione aggiornata del patrimonio culturale giapponese e della sua rappresentazione per immagini.
L’importante posizione di Chiossone in seno all’apparato centrale dello stato gli aprì un ambiente di conoscenze, amicizie e relazioni culturali di prim’ordine. La sua estesa e profonda preparazione ed esperienza in campo artistico e storico stimolò fin dall’inizio del suo soggiorno un profondo interesse per l’arte giapponese, che in quell’epoca di grandi mutamenti economici e socio-politici abbondava sul mercato antiquario.
Tutti i settori delle arti figurative e decorative sono presenti nelle collezioni formate da Edoardo Chiossone, che le destinò con legato testamentario all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, luogo della sua giovanile formazione artistica e culturale, affinché le esponesse e le rendesse accessibili al pubblico.
Vissuto in Giappone nel più fervido e fecondo periodo formativo della Restaurazione imperiale Meiji (1868-1912), Chiossone fu uno degli artefici della modernizzazione e contribuì all’internazionalizzazione della cultura nipponica. L’incisore genovese fu insignito di due Ordini Imperiali al Merito, il Sol Levante (Kyokujitsushō di quarta classe nel 1880) e il Sacro Tesoro (Zuihōshō di terza classe nel 1891).

Le collezioni Chiossone e le loro vicende espositive
Caso rilevante nel panorama internazionale del collezionismo d’arte giapponese del secolo XIX, le collezioni Chiossone furono formate in Giappone da un solo uomo durante un periodo continuativo di circa 24 anni (1875-1898), coincidenti con l’epoca cruciale e fervida della modernizzazione. Mai smembrato né diviso, questo importante patrimonio comprende pitture, stampe policrome e libri illustrati, sculture e suppellettili liturgiche buddhiste, oggetti archeologici, bronzistica, monete, lacche, porcellane, smalti cloisonné, maschere teatrali, armature e armi, strumenti musicali, costumi e tessuti, complementi dell’abbigliamento maschile e femminile.
Pitture, stampe, lacche, tessuti e sculture lignee sono esposti a rotazione nel rispetto dei principi di conservazione preventiva.

Le vicende espositive del Museo, dal 1898 a oggi, corrispondono a quattro periodi.

1905-1948
Inviate a Genova dopo la morte di Edoardo Chiossone (11 Aprile 1898), le collezioni furono riordinate e allestite in pubblico museo a cura di Alfredo Luxoro (1859-1918) al terzo piano del Palazzo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti. Il 30 Ottobre 1905 Vittorio Emanuele III Re d’Italia inaugurò il Museo d’Arte Giapponese “Edoardo Chiossone”, che rimase aperto in quella sede fino al 1942. Causa il recente scoppio della Seconda Guerra Mondiale, lo stesso anno l’intero patrimonio artistico fu imballato e sfollato a spese e cura del Comune di Genova, che nel dopoguerra, in virtù di una clausola testamentaria, ne divenne proprietario.

Villetta Di Negro
Piazzale Mazzini, 4
Tel. 010 - 542285
fax 010 - 580526
16122 Genova


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